Petitione Arabia Saudita

PETIZIONE: LIBERTÀ PER CHI È IN CARCERE PER AVER ESPRESSO LA PROPRIA OPINIONE!

Firma la nostra petizione, chiedi al governo saudita di rilasciare tutte le persone ingiustamente impri-gionate per aver espresso pacificamente le proprie opinioni.

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L'ARABIA SAUDITA DEVE SMETTERE DI CONDANNARE CHI SI ESPRIME CONTRO IL GOVERNO.

Chiunque critichi il governo saudita rischia molto. Le autorità non hanno pietà quando si tratta di mette-re a tacere le voci critiche. Un post sui social media che invoca riforme dei diritti umani o critica le au-torità può portare a decenni di carcere, al divieto di viaggiare o alla pena di morte.

Le voci critiche sono un problema da eliminare con la forza poiché danneggiano il piano del principe ereditario Mohammed bin Salman di migliorare l’immagine del Paese. Una potente macchina di pubbliche relazioni sta lavorando per nascondere dietro a un paravento di sfarzo e ricchezze la terribile situazione dei diritti umani nel Regno. Le autorità fanno arrivare atleti famosi e celebrità dello spettacolo per raccontare i presunti progressi del Paese e distrarre l’attenzione del mondo dalle terribili violazioni dei diritti umani.

Non dobbiamo permettere che le persone perseguitate per aver espresso la propria opinione siano dimenticate grazie dall’aggressiva campagna di pubbliche relazioni dell’Arabia Saudita.

Amnesty International chiede alle autorità saudite di rilasciare tutte le persone ingiustamente imprigionate per aver espresso pacificamente le proprie opinioni. Chiediamo inoltre ai politici e a tutta la società svizzera di fare pressione in tal senso nelle loro relazioni con i sauditi.  Firma ora e sostieni questa richiesta.

PETIZIONE: LIBERTÀ PER CHI È IN CARCERE PER AVER ESPRESSO LA PROPRIA OPINIONE!

REGNO DELLA REPRESSIONE

L’Arabia Saudita ha una politica di tolleranza zero nei confronti delle persone che si esprimono contro il governo. Qualsiasi espressione che possa essere interpretata come una critica alle autorità può causare gravi conseguenze. Chi esercita il proprio diritto alla libertà di espressione incorre in severe sanzioni: lunghe pene detentive, divieti di viaggio o la pena di morte. Negli ultimi anni, Amnesty International ha documentato le punizioni più dure mai comminate in Arabia Saudita per l’esercizio del diritto alla libertà di espressione.

Ad esempio, nel novembre 2023, le autorità saudite hanno fatto sparire con la forza Manahel al-Otaibi, 29 anni, istruttrice di fitness. Le autorità la trattengono da quasi due anni. Per quale motivo? Perché ha difeso i diritti delle donne in un tweet.

Pur avendo finito di scontare la sua condanna a 10 anni l’anno scorso, il difensore dei diritti umani Mohammed al-Qahtani è ancora in carcere per il suo lavoro sui diritti fondamentali.

L’insegnante in pensione Mohammed bin Nasser al-Ghamdi è stato condannato a morte per aver criticato le autorità su X (ex Twitter). Aveva solo 10 follower.

Salma al-Shehab, dottoranda e madre di due figli, sta scontando una condanna a 27 anni di carcere per essersi espressa a favore dei diritti delle donne sui social media.

Abdulrahman al-Sadhan, dipendente della Mezzaluna Rossa, è scomparso con la forza da oltre due anni. Per i suoi tweet satirici è stato condannato a 20 anni di carcere, seguiti da un divieto di viaggio di 20 anni.

Mentre l’Arabia Saudita reprime le voci critiche, il principe ereditario Mohammed bin Salman spende miliardi di dollari per migliorare l’immagine del Paese all’estero e coprire la verità.

COSA PUOI FARE?

Per contrastare la campagna di pubbliche relazioni dell’Arabia Saudita, dobbiamo far sentire le voci e le storie delle persone colpite dalla repressione della libertà di parola. Il nostro silenzio non può essere comprato! Agisci ora e chiedi alle autorità saudite di rilasciare tutte le persone ingiustamente imprigionate per aver espresso pacificamente le proprie opinioni.

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